NELLE INTENZIONI DEL GOVERNO: Il nuovo Isee è stato predisposto per misurare la ricchezza effettiva dei contribuenti e dei nuclei familiari, introducendo nel conteggio diversi indicatori di reddito e patrimonio, nell’intento di rendere questo strumento più equo e “stanare” situazioni di beneficio improprio. NEI FATTI INVECE: La compilazione del nuovo Isee sarà però molto più difficile, il calcolo molto più complesso e quasi certamente, se gli Enti e i Comuni non prorogheranno i termini oltre il 31 Marzo e non rivedranno i livelli attuali di esenzioni, si rischia di tagliare fuori dal beneficio molte famiglie bisognose, che prima ne usufruivano. Molti cittadini che ne hanno diritto sono costretti a tornare più volte per avere accesso alla prestazione, tra CAF BANCHE INPS e gli ENTI ai quali va consegnata la documentazione le persone iniziano un’odissea infinita, gli stessi tempi di compilazione sono più lunghi e laboriosi. Inoltre gli adempimenti bancari rischiano, per i costi fatti pagare da alcune banche, di vanificare i vantaggi economici derivanti dall’applicazione dell’indicatore La confusione organizzativa e legislativa del governo non deve ricadere sulle famiglie, invece di propaganda c’è bisogno di veri provvedimenti sulla semplificazione ed eliminazione della burocrazia. Ancora una volta a far fronte alle inadempienze dello stato sono le organizzazioni sindacali ed i loro CAAF che nonostante queste difficoltà continuano ad esercitare la loro azione di tutela nei confronti dei lavoratori, dei pensionati e della fascie più deboli della società.