2 DICEMBRE MANIFESTAZIONE A ROMA PER CAMBIARE IL SISTEMA PREVIDENZIALE, PER SOSTENERE SVILUPPO ED OCCUPAZIONE, PER GARANTIRE FUTURO AI GIOVANI

Confermiamo un giudizio di grande insufficienza sulla proposta del Governo sulla previdenza
Per questo il 2 dicembre sarà una giornata di mobilitazione nazionale in 5 piazze italiane (Roma, Torino, Bari, Palermo, Cagliari). Lavoratrici, lavoratori, pensionate, pensionati, giovani dell’Emilia Romagna
parteciperanno alla manifestazione di Roma in Piazza del Popolo
Siamo di fronte ad un’occasione persa, soprattutto per quanto riguarda i giovani e le donne. La distanza tra la proposta del Governo e gli impegni assunti dall’Esecutivo lo scorso anno è grande: ci si muove per deroghe e piccoli interventi, non si interviene per modificare e rendere più equo il sistema previdenziale nel suo complesso.
Per noi la vertenza pensioni resta aperta.
La mobilitazione del 2 dicembre è articolata a livello territoriale, e sarà proclamata a sostegno di cambiamenti universali del sistema previdenziale e per chiedere a Governo e Parlamento maggiore attenzione ai temi del lavoro.
Per cambiare il sistema previdenziale
Per sostenere sviluppo e occupazione
Per garantire futuro ai giovani
Questi i motivi della mobilitazione nazionale della Cgil di sabato 2 dicembre, proclamata dopo aver valutato insufficiente l’esito del confronto con il Governo sul tema della previdenza.
Le cinque manifestazioni sono organizzate dalla Cgil con lo slogan “Pensioni, i conti non tornano!”
A Roma l’appuntamento è per le ore 9 in piazza della Repubblica, da dove partirà il corteo fino a piazza del Popolo. A concludere tutte le iniziative sarà il segretario generale della Cgil Susanna Camusso, che alle ore 12.30 prenderà la parola dal palco della Capitale, in collegamento video con le altre città.
Le rivendicazioni per le quali si scenderà in piazza sono
- bloccare l’innalzamento illimitato dei requisiti per andare in pensione
- garantire un lavoro dignitoso e un futuro previdenziale ai giovani
- superare la disparità di genere e riconoscere il lavoro di cura
- garantire una maggiore libertà di scelta ai lavoratori su quando andare in pensione
- favorire l’accesso alla previdenza integrativa
- garantire un’effettiva rivalutazione delle pensioni
Ma le motivazioni della mobilitazione non si fermano alla previdenza, infatti la Cgil chiede anche di
- cambiare la legge di bilancio per sostenere lo sviluppo e l’occupazione
- estendere gli ammortizzatori sociali
- garantire a tutti il diritto alla salute
- rinnovare i contratti pubblici
Ti invitiamo a partecipare per ottenere delle risposte concrete e per ridare speranza e fiducia al nostro Paese
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- il volantone (formato pdf) di sintesi tra le nostre richieste e le risposte del Governo